ore 18.00
sala Conferenze del Centro Pastorale - piazza Duomo 1, Bolzano

Conferenza pubblica

 

“Proprio non riesco a capire come l’uomo debba costantemente trovarsi in pericolo di vita a causa di un altro uomo. Davvero non lo concepisco e lo trovo orribile. “

Sophie Scholl

 

In occasione degli anniversari della morte dei fratelli Scholl della Rosa Bianca (22.02) e del beato Josef Mayr-Nusser (24.02), conosceremo il coraggio di queste figure che hanno saputo assumersi la responsabilità di combattere per la giustizia e la libertà, e rifletteremo sul lascito che ci hanno affidato per portare avanti oggi le loro battaglie.

 

Intervengono

Lorenzo Tibaldo – storico e autore del libro “Il pensiero resistente”

Hannes Obermair – storico, Eurac Research

Alcuni membri del Fridays for Future

 

Introduce e modera

Reinhard Demetz - Direttore dell’Ufficio pastorale diocesano

 

Iniziativa bilingue.

In collaborazione con la piattaforma “In memoria di Josef Mayr-Nusser” della Diocesi Bolzano-Bressanone e

il Circolo culturale Franca "Anita" Turra Hans Egarter.

 

19.30 – conclusione della conferenza presso il Duomo

 

Nel 1943 a monaco un gruppo di studenti bavaresi ha costituito in città la Rosa Bianca, movimento di opposizione al nazismo. Fra loro ci sono Hans e Sophie Scholl. Il 18 febbraio, subito dopo avere distribuito volantini di propaganda all'università, Hans e Sophie vengono arrestati dalla Gestapo. Il processo è sommario, Hans e Sophie denunciano i crimini del nazismo, vengono condannati a morte e giustiziati alla ghigliottina il 22 febbraio.

Josef Mayr-Nusser in gioventù aderisce all’Azione Cattolica proprio mentre l’associazione era apertamente osteggiata dal regime fascista e di fronte alla questione delle “opzioni” dell’Alto Adige, invita i suoi conterranei a rimanere aderendo al movimento di resistenza intitolato all’eroe Andreas Hofer. Arruolato a forza nell’esercito nazista, sopporta l’indottrinamento e le esercitazioni militari, finché, la mattina del 4 ottobre 1944, non dichiara apertamente che non intende giurare fedeltà a Hitler. Avrebbe dovuto essere trasferito al campo di Dachau, ma muore lungo il tragitto, il 24 febbraio 1945.

In cosa consiste l’eredità che ci hanno lasciato Mayr-Nusser ed i giovani della Rosa Bianca? Perché è importante tenere viva la loro memoria? Cosa significa, oggi, fare resistenza? Cosa significa assumersi le proprie responsabilità? Queste sono solo alcune delle domande a cui proveremo a dare risposta, a ottant’anni dalla morte del beato bolzanino e dei fratelli Scholl.